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Il futuro dello shopping in centro: una nuova esperienza

Il futuro del retail e l'ascesa dell'e-commerce

Le nostre vie del centro, oggi per lo più vuote, un tempo erano luoghi vivi, ricchi di attività e movimento. Con la rapida ascesa dell’e-commerce, come si reinventeranno per tornare ad essere il cuore pulsante delle nostre città?

Pensiamoci un attimo: perché andavamo a fare shopping in centro? Davvero per comprare qualcosa di cui avevamo bisogno, o tornare a casa con un sacchetto, un vestito e uno scontrino erano solo una conseguenza? Diciamoci la verità, andavamo per guardare le vetrine o, come dicevamo sempre ai commessi, per “dare solo un’occhiata”. Andavamo per vivere un’esperienza: per sentirci vivi, per incontrare gente, per guardare i colori, per prendere ispirazione, per uscire, per prendere un caffè. Andare per negozi era un’esperienza.

 

La nuova era del retail

Dal momento che i clienti acquistano prevalentemente via Internet, i brand si organizzano lanciando store online e provando a ricreare l’atmosfera dei negozi fisici attraverso descrizioni prodotto ottimizzate e foto accattivanti. I negozi restano vuoti e noi restiamo a casa, sperando di tornare presto per le vie del centro gomito a gomito con le altre persone e a provare un bel paio di scarpe.

Comprare online è comodo, ma abbiamo bisogno del nostro shopping in centro, proprio perché non era solo questione di comprare un vestito nuovo. Eppure, c’è un modo per far tornare le persone, la community, il retail alla vita. E tutti i brand, da quelli di elettronica a quelli di moda, stanno iniziando a capirlo.

 

Retail Experience

La “kindness economy” e l’effetto a catena nel business

O almeno, questa è la visione di Mary Portas, consulente inglese di moda ed esperta di vendita al dettaglio, che affida questo compito cruciale alla cosiddetta “kindness economy“, ovvero l’“economia della gentilezza”, un nuovo modo di considerare l’esperienza d’acquisto che mette al centro le persone e il bene del pianeta. Fare business e nello stesso tempo migliorare la qualità della vita. Una vera rivoluzione la cui essenza si può cogliere nelle parole che la stessa Portas ha utilizzato in una intervista al quotidiano “The Guardian”: “Non salviamo le vie del centro – cambiamole completamente”.

La previsione si materializza in un nuovo ecosistema in cui sopravvivranno quei negozi che saranno capaci di trasformare la vendita in un’esperienza unica, di fornire servizi eccellenti non replicabili online e di rivoluzionare gli statici store in habitat dinamici in cui le persone amino stare insieme. Atmosfere ricercate anche da Oscar Farinetti, che ha recentemente inaugurato al Lingotto di Torino Green Pea, il primo green retail park al mondo, dove lo shopping è un percorso esperienziale etico e sostenibile.

 

Lo shopping esperienziale salverà il retail

Nell’intento di far convivere digitale e locale e di rivitalizzare il settore retail, fortemente colpito dalla pandemia e dai lockdown, i brand puntano tutto sullo shopping esperienziale. Effetto wow o storytelling, l’esperienzialità è il motore trainante per il rilancio del commercio al dettaglio. Gli ingredienti principali? Un mix di intrattenimento, cultura, tradizione, contatto con il brand, assistenza alla vendita e un po’ di teatralità.

L’esperienza che ci ha sempre dato lo shopping per le vie del centro.

E voi, siete pronti per lo shopping esperienziale?

 

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