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Il problema numero uno dell’Italia? Il divario Nord-Sud

Nell’agenda del nuovo Governo la riduzione del divario Nord-Sud dovrebbe rientrare tra le priorità. Ecco cinque punti da tenere a mente quando di parla di divario.

1. Il divario è un’eccezione
Fatto 100 il reddito pro-capite medio dei Paesi membri dell’UE (calcolato a parità di potere d’acquisto), le statistiche EUROSTAT mostrano che tra i grandi Paesi UE l’Italia presenta ben quattro regioni (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) con un Pil pro-capite compreso tra il 50 e il 75% del reddito medio UE; il Regno Unito due (Inghilterra sud-occidentale e Galles); la Spagna una regione (l’Estremadura, confinante con il Portogallo). Francia e Germania ricomprendono invece regioni con un livello di ricchezza pro-capite superiore.

2.Un problema nazionale
Il Sud ricomprende un’area dove vive un terzo della popolazione, si produce un quarto del Pil nazionale e si concentrano oltre i due terzi dei cittadini poveri (usando il criterio della povertà relativa). Il Sud è il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell’Eurozona. Il divario, per la sua entità e dimensioni, coinvolge il Paese intero e deve giocoforza essere trattato come un problema nazionale.

3. Il divario non diminuisce
Nota Mario Draghi che “mentre le altre regioni europee in ritardo di sviluppo tendono a convergere verso la media dell’area, il Mezzogiorno non recupera terreno». Nel cinquantennio 1955-2005 le regioni del Mezzogiorno d’Italia sono le uniche, tra i Paesi ad economia avanzata, che non hanno ridotto il divario economico rispetto alle regioni più avanzate del Paese. L’Italia infatti è l’unico Paese dove le situazioni di grave disparità economica (qui intesa come quella significativa quota di popolazione residente in regioni con un reddito inferiore al 65, 70 o 75% della media nazionale) non sono scomparse o quantomeno non sono state ridimensionate in maniera importante. Anzi, la crisi degli ultimi anni ha addirittura aumentato la frattura.

4. Le sfide
Poniamo l’accento su tre nodi da risolvere per il Sud (consapevoli che ve ne sono altri): l'”impoverimento culturale” causato dai flussi migratori (sia in direzione Sud-Centro Nord che Sud-resto del mondo), in particolare di giovani con elevati livelli di scolarizzazione; il tasso di attività nel mercato del lavoro, tra i più bassi d’Europa, in particolare tra i giovani e le donne; la presenza pesante del lavoro irregolare, in misura più che doppia rispetto al Centro Nord; la qualità della Pubblica Amministrazione, che rende servizi relativamente meno efficienti, utilizza in malo modo l’opportunità offerta dai fondi strutturali europei ed è molto più esposta all’influenza di attività e organizzazioni criminali.

5. Una grande opportunità
Il mancato mancato sviluppo del Mezzogiorno, proprio per la sua unicità tra i grandi Paesi ad economia avanzata, può essere inteso com un vantaggio in termini crescita potenziale, cioè la crescita economica raggiungibile stabilmente nel lungo periodo da un Paese. Annullare il divario significherebbe partecipare da vincenti al processo di globalizzazione.

Reference
http://it.ibtimes.com/blogs/going-global/divario-nord-sud_665.htm

Maka Language Consulting
www.makaitalia.com

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